disturbi dell'umore

DISTURBI DELL’UMORE

La categoria dei disturbi dell’umore comprende una vasta varietà di patologie caratterizzate da un’alterazione patologica del tono dell’umore. Utilizziamo il termine “patologico” per distinguere tali alterazioni dalle normali oscillazioni dell’umore che tutti viviamo del corso della nostra vita. La patologia consiste ad esempio nell’inadeguatezza della reazione affettiva rispetto al contesto, nell’intensità dell’alterazione affettiva, nella qualità dell’umore e nella compromissione del funzionamento sociale e lavorativo.

Nel caso dei disturbi dell’umore, è generalmente preferibile accompagnare la psicoterapia ad una terapia di tipo farmacologico. Entrambi i trattamenti infatti, singolarmente presi, sarebbero ben poco efficaci.

Depressione

Nella depressione, il tono dell’umore è persistentemente e gravemente depresso: la persona si sente triste, scoraggiata, abbattuta, tende ad avere pensieri “neri” e di auto-svalutazione, a volte anche pensieri di morte. Da un punto di vista fisico, può manifestarsi un rallentamento psico-motorio.

A seconda della durata e ciclicità degli episodi depressivi si parla di episodio depressivo oppure di depressione maggiore (in cui si susseguono diversi episodi depressivi intervallati da periodi di relativo benessere). Il disturbo distimico invece è caratterizzato da una sintomatologia di tipo depressivo attenuata rispetto al disturbo depressivo maggiore.

Disturbo bipolare

Nel disturbo bipolare, la persona alterna gli episodi depressivi maggiori a episodi maniacali (o ipomaniacali) e a periodi di relativa tranquillità. Gli episodi maniacali sono caratterizzati da un tono dell’umore decisamente elevato, accompagnato da euforia ed eccitamento. Nei casi più acuti possono manifestarsi sintomi psicotici come il delirio, confusione mentale con perdita delle associazioni e dei riferimenti spazio-temporali, intensa agitazione psicomotoria, allucinazioni uditive, alterazione comportamentale di tipo esplosivo e compromissione del funzionamento socio-relazionale.

La difficoltà nell’affrontare questo tipo di disturbi consiste nel fatto che gli episodi maniacali, e in particolare quelli ipomaniacali, in cui non si presentano sintomi di tipo psicotico, non vengono generalmente vissuti come problematici dal soggetto, se non a posteriori. Capita spesso quindi che la richiesta di aiuto arrivi quando la persona si trova in fase depressiva, oppure in seguito ad una crisi maniacale acuta, in cui si sia reso necessario un ricovero.

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